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Shoah, raccontare per ricordare - La fine di un incubo? | appuntamento conclusivo del ciclo




La fine di un incubo?
Appuntamento conclusivo del ciclo “Shoah, raccontare per ricordare”
Spettacolo teatrale
30 Aprile 1945Ore 10.30
atto unico di Luca Frozen Cresci
regia di Gaetano Stella


La fine di un incubo?” è il titolo dell’appuntamento con il quale chiude i battenti il ciclo “Shoah, raccontare per ricordare”, ideato da Vincenzo Raimondo Greco, promosso dall’Università di Salerno, da Unis@und e dal Cral dell’Ateneo salernitano,   e reso possibile grazie all’impegno di un nutrito comitato: Luca  Cerchiai, Francesco Lucrezi, Luigi Frezza, Stefano De Matteis, Beatrice Benocci, Bianca Arcangeli, Fabrizio Denunzio, Alessandra Gonzales, Giovanna Di  Troia, Michaela Sica, Rita Di Simone, Gianpaolo D'Elia, Marta Mango e Giuseppe Mansi.
Ad introdurre quest’ultimo incontro, che si svolgerà il 30 aprile, a partire dalle ore 10.30, presso il teatro di Ateneo,  sarà  Ileana del Bagno, docente di Storia del diritto moderno e contemporaneo presso l’Ateneo salernitano, mentre le conclusioni sono affidate a Ottavio De Grazia, ebraista e autore del libro “Shoah e bioetica”.
A fare la parte del leone sarà lo spettacolo teatrale  30 APRILE 1945, atto unico di Luca Frozen Cresci per la regia di Gaetano Stella.
L’intero ciclo, iniziato il 28 gennaio,  ha ottenuto il sostegno del Museo dello Sbarco di Salerno,  di ANPI Salerno,  di Aned Eboli, del circoloArcigay di Salerno e dell’Accademia dello Spettacolo di Baronissi.

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personaggi
Satana, principe delle tenebre
Minosse, assistente incaricato di accogliere i dannati e sistemarli negli appositi gironi
Iago, assistente incaricato di catturare le anime sulla Terra

luogo
Inferno, ufficio di Satana

tempo
ore 23 del 30 aprile 1945

costumi e scenografia
liberi

durata
1 ora

Produzione
Accademia dello Spettacolo e del Musical di Baronissi
Regia
Gaetano Stella







Gli schiavi di Hitler e La Risiera di San Sabba, il lager di casa nostra
Il Treno che Bucò il Fronte - Proiezione documentario




Il prossimo 2 aprile, alle ore 10.00, sarà proiettato, nella Sala Buffet del Teatro di Ateneo,  il film “Il treno che bucò il fronte”, regia di Stefano Ballini. Il film parte da una storia vera, accaduta al chiantigiano David Ballini detto “Carlino”. Si occupa, anche con documenti originali, delle stragi avvenute a Pratale (Tavarnelle), Fabbrica, Le Corti, (San Casciano) e quelle commesse a Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Le voci dei sopravvissuti fanno rivivere e interagiscono verso chi ascolta, trasmettendo quei sentimenti che hanno segnato la loro vita.

Dopo il film ci sarà un incontro con il regista Stefano Ballini e Minuccia Gigante figlia di Vincenzo Gigante ucciso nella Risiera di San Sabba, dove, per decisione unanime della Commissione del Civico museo, il 5 febbraio 2008 è stata scoperta una lapide che dice: “Vincenzo Antonio Gigante - detto "Ugo" - nato a Brindisi il 5 febbraio 1901 - assassinato nella Risiera di San Sabba - nel novembre 1944 - dirigente comunista - comandante partigiano - medaglia d'oro della Resistenza - a memoria del suo sacrificio”. Attraverso il ricordo di Minuccia Gigante si tenterà di aprire una finestra sul lager italiano di cui poco si parla: la Risiera. La giornata rientra nel ciclo “Shoah, raccontare per ricordare” promosso dall’Università, dal Cral e da Unis@und.

Coloro che intendono assistere alla proiezione, devono prenotarsi compilando il modulo disponibile al link http://comunicazione.unisa.it/accrediti/index.
Non saranno accettate le prenotazioni pervenute dopo le ore 13.00 del 1° aprile 2014. Dopo il film ci sarà un incontro con il regista Stefano Ballini e Minuccia Gigante figlia di Vincenzo Gigante ucciso nella Risiera di San Sabba.


Memoria e Resistenza nel mondo sportivo

Gino Bartali, il grande campione di ciclismo, sarà ricordato nel quinto incontro di “Shoah, raccontare per ricordare” che si terrà il prossimo 26 marzo, con inizio alle ore 9.30, presso la Sala Buffet del Teatro di Ateneo. ";Memoria e Resistenza nel mondo sportivo" è il tema della giornata che rientra nelle iniziative messe in campo dall'Università di Salerno per ricordare il 27 gennaio. A parlarne saranno Andrea Bartali, figlio del campione riconosciuto “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, Sergio Giuntini, membro del Consiglio Direttivo della "Società Italiana di Storia dello Sport" (SISS) e autore di svariati saggi storici (tra questi: Storia e Shoah Sport e Resistenza). La giornata inizierà con la proiezione del documentario“Deportato I 57633- Voglia di non morire”, diretto da Mauro Vittorio Quattrina e dedicato ad un altro sportivo sopravvissuto ai lager: Ferdinando Valletti, dirigente dell’Alfa e giocatore del Milan, catturato dalle SS tedesche per aver aderito allo sciopero del marzo 1944 all'Alfa Romeo. E di deportazione politica tra il 1943 e il 1945 si parlerà con Giuseppe Valota, figlio di Guido, deportato politico caduto a Mauthausen. A coordinare i lavori saranno Alessandro Livrieri, giornalista dell’Ufficio Stampa di Ateneo, e Rita Di Simone, componente del Comitato organizzatore.

Programma - 26 marzo - Sala Buffet teatro di Ateneo


Memoria e Resistenza nel mondo sportivo

ore 9.30- Proiezione documentario “Deportato I 57633- Voglia di non morire” – regia di Mauro Vittorio Quattrina
ore 10.30- La deportazione politica tra il 1943 e il 1945: a colloquio con Giuseppe Valota
ore 11.30- Incontro con Andrea Bartali e Sergio Giuntini


Piero Terracina ospite dell'Ateneo salernitano

Terzo appuntamento del “Percorso della memoria” organizzato dall’Università di Salerno, da Unis@und, webradio di Ateneo, e dal Cral dell’Università di Salerno. Il 5 marzo, alle ore 10.30, sarà la toccante testimonianza di Piero Terracina a catalizzare l’attenzione di quanti raggiungeranno il Teatro di Ateneo. Piero Terracina, nel 1944 dopo essere sfuggito alla prima retata del ghetto di Roma, venne deportato con tutta la famiglia ad Auschwitz. Degli 8 componenti della sua famiglia, fu l'unico a fare ritorno in Italia. Recentemente, la lapide commemorativa posta sul marciapiede della sua casa di Roma, costellata di sette inserti di metallo dorato in memoria dei suoi familiari scomparsi, è stata imbrattata da ignoti. Motivo in più per mantenere accesa la fiamma della memoria senza la quale non c’è futuro. Dopo la testimonianza di Terracina, Beatrice Benocci si soffermerà sul tema “I luoghi non luoghi della memoria”. E a proposito di luoghi della memoria Marco Cavallarin parlerà del progetto “Perché duri la memoria di Sciesopoli”. Sciesopoli di Selvino nasce negli anni Trenta come colonia montana voluta dal Fascismo in Val Seriana, a 70 chilometri da Milano. Finita la guerra fu utilizzata come centro di prima accoglienza per i bambini ebrei e trasformata in un vero e proprio istituto di reinserimento sociale. Oggi si vuol cancellare tutto costruendo un villaggio turistico, villette a schiera e una Spa. A coordinare i lavori saranno Vincenzo Raimondo Greco, componente dell’Ufficio Stampa dell’Università di Salerno, e Giovanna Di Troia, membro della redazione informazione della webradio di Ateneo e componente del Comitato organizzatore. La giornata si aprirà con una esibizione della classe V B “Istituto R. Nicodemi” di Fisciano – sezione di Calvanico che, in occasione del 27 gennaio 2014, ha prodotto un video e una poesia sull’importanza della memoria.

Shoah, raccontare per ricordare: primo appuntamento


Sarà proprio Schreiner ad aprire il 28 gennaio gli appuntamenti del “Percorso della Memoria 2014” organizzati dall’Università di Salerno. Insieme a lui, protagonista della giornata, che inizierà alle ore 10.30 nella “Sala Buffet del Teatro di Ateneo”, sarà Suzana Glavaš, docente di lingua croata all’Orientale di Napoli.
Il campo di concentramento di Jasenovac fu il più grande campo di concentramento costruito nei Balcani durante la Seconda Guerra Mondiale, creato dallo Stato Indipendente di Croazia, retto di fatto da Ante Pavelic, alleato dell’Asse. Venne edificato tra l'agosto '41 e il febbraio '42. Vi trovarono la morte serbi, zingari, bosniaci, ebrei e oppositori politici croati. Molti erano bambini di età compresa fra i tre mesi e i quattordici anni. Pochi i sopravvissuti. Tra questi Paul Schreiner, ingegnere ceramico di fama mondiale, nativo di Zagabria. Sarà proprio Schreiner ad aprire il 28 gennaio gli appuntamenti  del “Percorso della Memoria 2014” organizzati dall’Università di Salerno. Insieme a lui, protagonista della giornata, che inizierà alle ore 10.30 nella “Sala Buffet del Teatro di Ateneo”, sarà  Suzana Glavaš, docente di lingua croata all’Orientale di Napoli. I due ospiti saranno intervistati da Alessandro Livrieri, giornalista dell’Ufficio Stampa di Ateneo, e Gianpaolo D’Elia, giornalista e componente del  Comitato organizzatore. Subito dopo Fabrizio Denunzio e Bianca Arcangeli, docenti dell’Ateneo salernitano, terranno un intervento a due voci sulla memoria collettiva di Halbwachs, filosofo e sociologo francese deportato a Buchenwald dove morì l 16 marzo 1945. Sarà l’occasione per studenti, docenti e personale tecnico amministrativo di discutere su questo particolare aspetto della memoria.
Shoah, raccontare per ricordare 

Anche quest’anno la Shoah e l’Olocausto  saranno ricordati dall’Università e da Unis@und webradio d'Ateneo in modo più articolato rispetto alle consuete iniziative. Si tratta di  cinque appuntamenti che si svilupperanno tra il 28 febbraio e il 30 aprile p.v.  «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario» perché, scriveva Primo Levi «le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». Proprio per questo l’Olocausto e la Shoah saranno ricordati da tutte le componenti del nostro Ateneo; docenti, studenti e personale tecnico insieme per raggiungere il massimo risultato possibile: raccontare la storia per ricordare; ricordare per non dimenticare la Shoah.

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